sabato 13 febbraio 2016

Incontro con Gisella Mura

Ospite del nostro blog è l'artista sarda Gisella Mura, una grande fan di Roxane. Ha accettato con estrema disponibilità di raccontarci un po' di sè e del suo percorso artistico.



Qual è la corrente artistica che preferisci?

Espressionismo, francese ma soprattutto tedesco e nordeuropeo.



C’è un artista a cui senti di ispirarti?

Wow, bella domanda... non uno in particolare, ma tanti, più sul piano teorico, che tecnico...



Hai mai realizzato opere di astrattismo?

Si, ma son rimaste essenzialmente private... la mia storia artistica parte dalla pop art, si riversa nell'astrattismo, nelle installazioni per poi rinascere spontaneamente in figurativo.


Hai un agente che ti segue o ti muovi in maniera autonoma?

In maniera autonoma.



Il gradito omaggio di Gisella Mura con la sua interpretazion del nostro personaggio Roxane.
Come nasce una tua opera?

A volte in flash-visioni inaspettate, diurne o notturne, altre volte l'imput arriva da immagini pubblicitarie, cinema o web...




Ascolti musica mentre dipingi?

A volte, ma dipingendo anche in pubblico, ho imparato ad estraniarmi dal contesto esterno...



 E se si quale?

Un altra bella domanda ;-), la musica che mi emoziona.... passo da Battiato, De Andrè e De Gregori ai Linkin Park, Metallica, Sepultura... oppure free radio.



Quando vendi un quadro ti separi facilmente dalla tua opera o senti un po’ di attaccamento?

Ogni opera che nasce, è come se fosse transitoria: sento di essere in un percorso, non arrivata al traguardo prefissato...per cui ogni lavoro è un piccolo mattone sperimentale... per cui no, non ho un attaccamento morboso verso i miei lavori: amo il fatto che qualcuno si porti via una parte di me e faccia parte della sua vita e di quella dei suoi cari e dei suoi mondi...



Dove sono state esposte le tue opere?

In molte location in Sardegna, Biennali internazionali, Gallerie d'arte, e fiere in Italia (Padova, Milano, Torino, Ferrara, Napoli ecc..); all'estero in Spagna, Francia, Brasile, Olanda, Russia... e poi chissà cosa mi riserva il futuro!



Partiamo dalle tue origini artistiche, quando hai iniziato a interessarti alla pittura?

Credo di averla avuta sempre nel sangue, sin da quando pasticciavo "tutto" dagli 8 mesi in poi... ma seriamente parliamo del 1998, quando invece di scegliere "ingegneria edile" mi sono iscritta all'accademia di Belle arti, arrivando da un liceo scientifico...


Raggiungere un proprio stile e identità, quanto è importante per un artista?

È il punto di partenza, se non sai chi sei, non puoi sapere dove andare...


Esistono punti di riferimento nel tuo stile di dipingere solo donne ?

Le donne sarde e la società matriarcale in Sardegna: forti, indipendenti, pronte al sacrificio, amorevoli, inclini a grandi azioni...




Cos’è l’arte per te?
L'acqua che estingue la mia sete... ed io ho sempre sete!
Cosa ne pensano i tuoi amici e familiari della tua scelta di intraprendere questa strada?
 Mi hanno sempre appoggiata, e condiviso... soprattutto i miei genitori, credo se ne siano accorti subito della mia natura artistica.

Quali sono i lati positivi nell'essere una pittrice?
Il contatto con la realtà e con le persone: un pittore deve raccontare, e deve avere un rapporto diretto con ciò che lo circonda.

E quelli negativi ?
L'essere a nudo pubblicamente: la pittura svela quello che sei senza maschere.

Colore preferito nella pittura?
Il contrasto: l'oro ed il blu.

Hai più rimpianti o più rimorsi?
Nessuno... sono caparbia, per cui quando prendo una decisione o ho un obiettivo smuovo mari e monti e non mi guardo più indietro, ed un po' fatalista...

Una cosa per cui vale la pena vivere?
Una persona: mio figlio.



Il giorno più bello della tua vita?

Quando è nato mio figlio: il primo istante in cui i miei occhi si son posati su di lui.



Progetti futuri?

Aspiro a tante cose, ma seguo la strada... Se Dio vorrà.



La domanda che non ti abbiamo fatto è … Perché le tue donne son sempre tristi?

Grazie per non averla fatta: dovrei scrivere un romanzo...