sabato 29 marzo 2014

Intervista con Patrizia Floris


Abbiamo il piacere di avere come ospite nel nostro blog la giornalista Patrizia Floris, direttrice di Rivista Donna.  Di recente siamo stati da lei gentilmente intervistati e ci è sembrato giusto farla conoscere meglio ai lettori di Roxane.
 

Disegno di Umberto Buffa

Ci racconti come hai iniziato la tua carriera?
Ho iniziato da giovanissima con una esperienza  alla guida di una piccola azienda di comunicazione visiva. A capo di questa impresa mi sono resa conto delle capacità lavorative delle donne, attente ai dettagli nell’esecuzione dei compiti ma ancor più fonti inesauribili di stimoli innovativi. Non solo grazia o bellezza, ma creatività e concretezza come ingredienti di sicuro successo.
Sono quindi passata all’editoria con l’idea di dare delle donne un’immagine diversa dai tradizionali stereotipi offerti dalle riviste femminili. Attraverso una forma di comunicazione d’impatto più forte ed immediata, il mio intento è sempre stato quello di valorizzare la donna che crea e produce, che s’impegna di persona nella società dispiegando i suoi talenti al di là della propria famiglia
Ciò che più mi soddisfa nel cammino editoriale intrapreso è che finora, dal 2007 ad oggi, abbiamo potuto dar voce sulla nostra rivista a più di 350 donne impegnate in Sardegna in un ruolo di prima linea nei più svariati settori dell’economia, delle professioni e della cultura.
Quando è nata la tua carriera nel campo giornalistico?
Quando ho registrato per la prima volta la testata nel 2007.
Il mio sogno: portare alla ribalta un mondo sconosciuto, spesso sottovalutato e in genere immeritatamente confinato in un ambito subalterno. Occorreva dunque mettersi in gioco!
Nel raccontare questa nuova figura di donna mi sono trovata dunque non solo ad essere editore ma anche giornalista; una che assieme ad altre di un piccolo collettivo raccontava questa realtà.
Regalaci qualche aneddoto
Mi sono recata a Guspini, un giorno con l’entusiasmo dei bambini, per conoscere una donna straordinaria, una donna a capo di una azienda nata da una brillante idea: valorizzare la lana sarda nell’edilizia! Con stupore mi resi conto che veramente aveva reinventato dei mattoni del tutto innovativi, fatti con la nostra lana sarda riciclata. Ora questo prodotto viene esportato in tutto il mondo.
Non meno straordinario fu per me l’incontro quasi magico con Chiara Vigo, la regina del bisso, un tessuto delicato e prezioso che proviene dal mare..
Spesso mi piace pensare che Rivista Donna sia stata e continui a essere un portafortuna per gli innumerevoli successi delle donne. Anche se so benissimo che il merito è tutto loro, frutto della loro genialità, del loro impegno, dei loro sacrifici.
A noi di Rivista Donna và quel tanto di averle capite in tempo.
Cosa preferisci fare, leggere libri o andare al cinema?
Beh! un buon libro è insostituibile. I buoni film sono molto rari, al di là delle mode passeggere.
Se volessi essere la protagonista di un film quale sceglieresti?
Con un po’ di ironia mi piacerebbe reinterpretare Cenerentola.
Le donne dei fumetti, spesso rispondono a una serie di stereotipi maschili (e in alcuni casi maschilisti) dovuto al predominio di autori e lettori uomini ma, ti senti più vicina a Diabolic o a Eva Kant?
Né l’uno né l’altra fa parte del mio immaginario.
Molte donne hanno fatto la storia ma tu, chi vorresti essere: Cleopatra, la Montalcini; Mariateresa di Calcutta o vorresti riscrivere la storia?
Il mio ideale è un mix di ciascuno di loro. Ciò in cui credo e ritengo sia veramente importante è quando la scienza si coniuga con la vera carità. Il potere, poi, che comporta dominio sugli altri, non m’interessa in alcun modo.
Facendo interviste fai tante domande ma quale è la persona ideale per una chiacchierata a parte noi?
Chi sa aprirsi al dialogo. La cosa più interessante per me è comprendere come il successo arrida a coloro che hanno una visione semplice e quasi ingenua delle cose. In genere è una persona che con grande slancio e fiducia insegue i propri sogni e non smette mai di generare entusiasmo e positività intorno a sé. Nella mia esperienza ho notato con tristezza che molti per paura di sognare si limitano ad imitare.
 Quale è la cosa che non dimentichi mai di mettere nella borsa a parte il registratore?
L’entusiasmo.
Quando avrai qualche anno in più, dal parrucchiere chiederai “50 sfumature di grigio”?
Spero di no. La vera bellezza va oltre l’aspetto fisico e purtroppo non ha niente a che fare con il parrucchiere!
 Quale è il sogno professionale che vorresti realizzare?
Un grande sogno ce l’ho.. ma preferisco farvi una sorpresa.
Patrizia Floris posa insieme a Luigi Serra e Umberto Buffa.