Abbiamo il piacere di avere come ospite nel nostro blog la giornalista Patrizia Floris, direttrice di Rivista Donna. Di recente siamo stati da lei gentilmente intervistati e ci è sembrato giusto farla conoscere meglio ai lettori di Roxane.
Disegno di Umberto Buffa |
Ci racconti come hai
iniziato la tua carriera?
Ho iniziato da giovanissima
con una esperienza alla guida di una
piccola azienda di comunicazione visiva. A capo di questa impresa mi sono resa
conto delle capacità lavorative delle donne, attente ai dettagli
nell’esecuzione dei compiti ma ancor più fonti inesauribili di stimoli
innovativi. Non solo grazia o bellezza, ma creatività e concretezza come
ingredienti di sicuro successo.
Sono quindi passata
all’editoria con l’idea di dare delle donne un’immagine diversa dai
tradizionali stereotipi offerti dalle riviste femminili. Attraverso una forma
di comunicazione d’impatto più forte ed immediata, il mio intento è sempre
stato quello di valorizzare la donna che crea e produce, che s’impegna di
persona nella società dispiegando i suoi talenti al di là della propria
famiglia
Ciò che più mi soddisfa nel
cammino editoriale intrapreso è che finora, dal 2007 ad oggi, abbiamo potuto
dar voce sulla nostra rivista a più di 350 donne impegnate in Sardegna in un
ruolo di prima linea nei più svariati settori dell’economia, delle professioni
e della cultura.
Quando è nata la tua
carriera nel campo giornalistico?
Quando ho registrato per la
prima volta la testata nel 2007.
Il mio sogno: portare alla
ribalta un mondo sconosciuto, spesso sottovalutato e in genere immeritatamente
confinato in un ambito subalterno. Occorreva dunque mettersi in gioco!
Nel raccontare questa nuova
figura di donna mi sono trovata dunque non solo ad essere editore ma anche
giornalista; una che assieme ad altre di un piccolo collettivo raccontava
questa realtà.
Regalaci qualche aneddoto
Mi sono recata a Guspini,
un giorno con l’entusiasmo dei bambini, per conoscere una donna straordinaria,
una donna a capo di una azienda nata da una brillante idea: valorizzare la lana
sarda nell’edilizia! Con stupore mi resi conto che veramente aveva reinventato
dei mattoni del tutto innovativi, fatti con la nostra lana sarda riciclata. Ora
questo prodotto viene esportato in tutto il mondo.
Non meno straordinario fu
per me l’incontro quasi magico con Chiara Vigo, la regina del bisso, un tessuto
delicato e prezioso che proviene dal mare..
Spesso mi piace pensare che
Rivista
Donna
sia stata e continui a essere un portafortuna per gli innumerevoli successi
delle donne. Anche se so benissimo che il merito è tutto loro, frutto della
loro genialità, del loro impegno, dei loro sacrifici.
A noi di Rivista Donna và quel tanto di averle
capite in tempo.
Cosa preferisci fare,
leggere libri o andare al cinema?
Beh! un buon libro è
insostituibile. I buoni film sono molto rari, al di là delle mode passeggere.
Se volessi essere la
protagonista di un film quale sceglieresti?
Con un po’ di ironia mi
piacerebbe reinterpretare Cenerentola.
Le donne dei fumetti,
spesso rispondono a una serie di stereotipi maschili (e in alcuni casi
maschilisti) dovuto al predominio di autori e lettori uomini ma, ti senti più
vicina a Diabolic o a Eva Kant?
Né l’uno né l’altra fa
parte del mio immaginario.
Molte donne hanno fatto la
storia ma tu, chi vorresti essere: Cleopatra, la Montalcini; Mariateresa di
Calcutta o vorresti riscrivere la storia?
Il mio ideale è un mix di
ciascuno di loro. Ciò in cui credo e ritengo sia veramente importante è quando
la scienza si coniuga con la vera carità. Il potere, poi, che comporta dominio
sugli altri, non m’interessa in alcun modo.
Facendo interviste fai
tante domande ma quale è la persona ideale per una chiacchierata a parte noi?
Chi sa aprirsi al dialogo.
La cosa più interessante per me è comprendere come il successo arrida a coloro
che hanno una visione semplice e quasi ingenua delle cose. In genere è una
persona che con grande slancio e fiducia insegue i propri sogni e non smette
mai di generare entusiasmo e positività intorno a sé. Nella mia esperienza ho
notato con tristezza che molti per paura di sognare si limitano ad imitare.
L’entusiasmo.
Quando avrai qualche anno
in più, dal parrucchiere chiederai “50 sfumature di grigio”?
Spero di no. La vera
bellezza va oltre l’aspetto fisico e purtroppo non ha niente a che fare con il
parrucchiere!
Un grande sogno ce l’ho..
ma preferisco farvi una sorpresa.